Intervengono:
- Sergio Bartolommei (Università di Pisa)
- Michele Stanca (Direttore CRA e Presidente SIGA - Società Italiana Genetica Agraria)
L’obiettivo della serata,
che vedrà intervenire due autorevoli studiosi, uno esperto
della materia in sé, l’altro delle implicazioni bioetiche
che queste nuove tecnologia comportano, è quello di cercare
di fare il punto sui principali aspetti della questione
Ogm: la disinformazione sulle ricadute alimentare, sui
rischi sanitari e ambientali; il divario tra la realtà
delle biotecnologie e la percezione del fenomeno da parte
dell’opinione pubblica; il nodo della proprietà dei
brevetti; il tema della ricerca scientifica e
dell’innovazione tecnologica tra “apprendisti stregoni” e
principio di precauzione. Il primo dei due relatori è il
prof. Michele Stanca, direttore del Centro di Ricerca per
la Genomica e PostGenomica Animale e Vegetale del CRA di
Fiorenzuola d'Arda nonché past-president della SIGA, la
Società Italiana di Genetica Agraria. Il suo compito, sarà
quello di spiegare ai profani, a chi non è addentro alle
questioni tecniche e legge talvolta notizie allarmanti sui
giornali, che cosa siano davvero le biotecnologie e gli Ogm
e se essi segnino davvero una rottura con quanto l’uomo ha
sempre fatto dall’inizio dei tempi. Il prof. Stanca non ama
le spaccature create ad hoc tra chi è a favore e chi è
contro agli Ogm. Quello che gli interessa è che la gente
sappia di che cosa si sta parlando, ed è con questo spirito
che terrà la sua conferenza. Non molto diverso è lo spirito
del secondo relatore, che diversamente da quanto annunciato
sarà il prof. Sergio Bartolommei, docente di bioetica
all’Università di Pisa e autore, tra gli altri, del libro
“Etica e biocultura. La bioetica filosofica e l’agricoltura
geneticamente modificata”. Anche il prof. Bartolom-mei,
infatti, non è acriticamente schierato contro gli Ogm, ma
accetta la sfida di misurarsi per davvero con quello che le
nuove tecnologie e le nuove potenzialità della scienza
moderna vengono prefi-gurando senza attardarsi a riverire
presunte “naturalita” , “genuinità”, ecc.
Qual è, poi, la verità sull’utilizzo degli Ogm. A dispetto
della presunta avversione degli italiani per gli OGM,
infatti, c’è chi sostiene che «la verità è che il comparto
zootecnico italiano non può farne a meno», visto che «sono
usati anche per produrre il Prosciutto di Parma e il
Parmigiano Reggiano». Anche la soia non OGM, tanto per fare
un altro esempio, non esisterebbe «in quantità sufficienti
per soddisfare tutto il mercato, e così la importiamo, e lo
stesso dicasi per il mais BT, che, prodotto in Europa dalla
Spagna alla Slovacchia, è importato ». Allora: come stanno
davvero le cose ? E poi: è vero che con l’introduzione
degli OGM scomparirebbero i prodotti tipici e se ne
ridurrebbe la qualità ? E per quanto riguarda la salute
alimentare: sono pericolosi sul breve periodo ? E sul lungo
periodo ? Cosa succederà qua do mangeremo carne di animali
clonati alimentati con cibo transgenico ? E poi: perché le
biotecnologie sono ben tollerate dall’opinione pubblica in
ambito sanitario e avversate in ambito alimentare ? Sono
questi alcuni degli interrogativi cui si cercherà di
rispondere.
Ascolta la registrazione della serata:
Michele Stanca
Sergio Bartolommei